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Comune di Vignola
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Archivio Storico Comunale

5a. Esposti (1809-1814)

Cart., dim. varie, cc. sciolte

Note
Busta contenente carteggio e documenti vari relativi alla presentazione dei neonati e delle partorienti illegittime all’istituto di accoglienza in Modena, nonché all’affidamento in custodia dei bambini esposti alle famiglie richiedenti di Vignola, Campiglio e Villabianca. La documentazione offre una testimonianza degli effetti locali associati all’adozione della legislazione nazionale in materia di beneficenza pubblica. A partire dal decreto del 4 dicembre 1806, gli orfanotrofi e gli istituti che accoglievano i bambini nati al di fuori del matrimonio o abbandonati (gli esposti) furono sottoposti ad una tutela statale più attenta rispetto al passato, esercitata da parte di una direzione centrale amministrativa che indirizzava e sorvegliava le attività degli istituti e delle congregazioni presenti nei dipartimenti. Le normative regolamentarono l’affidamento dei bambini esposti alle famiglie ed istituirono un ufficio di sorveglianza per evitare e punire gli eventuali abusi commessi dagli affidatari ai danni dei minori. Grazie alla laicizzazione del settore le partorienti illegittime vennero ammesse negli ospedali, mentre all’infanzia abbandonata venne garantita l’assistenza sino al compimento del diciassettesimo anno d’età con l’obbligo di tutelare i diritti dei genitori naturali, di assicurare ai fanciulli l’educazione di base e di provvedere al loro collocamento presso famiglie di contadini o artigiani per garantirne la formazione professionale.
Segnature precedenti: Filza I

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5b. Deputazione di sanità (1797-1814)

Cart., dim. varie, quinterni e cc. sciolte

Note
Busta contenente carteggio e documenti vari relativi all’attività della Deputazione di Sanità di Vignola ed in particolare riguardanti la costruzione del cimitero comunale, l’adozione di misure contro il diffondersi di epizoozie ed epidemie, la vaccinazione antivaiolosa e le misure per la tutela dell’igiene pubblica. Include, tra l’altro, le poche carte restanti del fascetto “Per oggetti di Sanità” n. IX della filza 2 dell’Archivio del comune di Campiglio con Villabianca, il cui contenuto è andato apparentemente disperso (cfr. busta 10). Con l’adozione del decreto del 5 settembre 1806 si definì tutta l’organizzazione sanitaria del Regno d’Italia non solo disciplinando l’esercizio della professione medica, ma rivedendo anche – mediante la creazione di commissioni mediche in ogni dipartimento e della polizia medica – la struttura funzionale dell’intero apparato ospedaliero e sanitario che ne uscì notevolmente potenziata. Inoltre l’azione del governo nazionale, applicata localmente dalle prefetture e dalle deputazioni di Sanità comunali, si concentrò sulla prevenzione attiva dell’insorgere di malattie infettive provocate dal mancato rispetto delle basilari norme di igiene pubblica, mettendo a punto misure che regolamentavano risaie e marcite o le attività produttive che emettevano miasmi, vigilando sulla costruzione e manutenzione dei cimiteri, sulla qualità delle vettovaglie ed imponendo il divieto di accumulare immondizie o favorire il ristagno delle acque soprattutto nei centri abitati. Si trattava di misure già conosciute che trovarono il loro primo inquadramento organico dal punto di vista giuridico ed amministrativo. La normativa del 1806 fu preceduta, a partire dalla pubblicazione del decreto 5 novembre 1802, dalla prima grande impresa moderna in campo sanitario condotta in larga parte del territorio italiano: la vaccinazione antivaiolosa di massa. L’inoculazione del siero interessò circa un milione e mezzo di soggetti che vennero immunizzati gratuitamente. Un simile sforzo fu reso possibile dalla sistematica sensibilizzazione e mobilitazione di tutta la società, dalle amministrazioni comunali, ai parroci, ai responsabili delle strutture scolastiche. Le deputazioni di Sanità comunali, in seguito alla pubblicazione dei decreti vicereali del primo marzo 1810 e del primo giugno 1811, vennero obbligate a trasmettere alle autorità dei dipartimenti l’elenco dei vaccinati del territorio di loro competenza.
Segnature precedenti: Filza M

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6a. Contabilità (1809-1814)

Cart., dim. varie, quinterni e cc. sciolte

Note
Busta contenente carteggio, per la maggior parte con il cancelliere del Censo, i diversi uffici della prefettura e dell’amministrazione dipartimentale del Panaro, nonché documenti vari riguardanti la gestione contabile del Comune di Vignola con relativi mandati di pagamento. Comprende anche il carteggio relativo ai debiti ed ai crediti dell’Amministrazione comunale nei confronti dei vari enti ed uffici dello Stato.
Segnature precedenti: Filza N

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6b. Conti consuntivi - Calmieri (1800-1814)

Cart., dim. varie, quinterni e cc. sciolte

Note
Busta contenente carteggio e documenti vari relativi ai bilanci consuntivi dei Comuni di Vignola e di Campiglio ed alla pubblicazione dei calmieri per il pane e per le carni nella comune vignolese e nelle frazioni unite di Campiglio e Villabianca. Come si evince dalla segnatura, i conti consuntivi, che venivano trasmessi annualmente al prefetto assieme al bilancio preventivo delle spese e del gettito delle imposte per l’anno successivo, risultano estrapolati dalla Filza A relativa ai Consigli Comunali, nel corso delle cui sedute venivano esaminati ed approvati. Il primo fascicolo comprende taluni recapiti – segnati Filza I o II, con indicazione del numero progressivo di posizione e rimando alla seduta del consiglio della municipalità – provenienti da due buste, apparentemente smembrate, che contenevano lettere, avvisi, circolari, etc. registrati nei Libri delle sedute della municipalità di Vignola 1800-1802 e 1802-1803 (cfr. registro 1c-bis e 1h, nonché Inventario generale… n. 10 e 11: “Filza n.° 1 che contiene lettere e recapiti registrati nelle sedute dal 1800 al 1802”, “Filza n.° 2 che contiene lettere e recapiti registrati nelle sedute dal 26 gennajo 1802”).
Segnature precedenti: Filza A e Filza P

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7a. Ricevitoria comunale (1809-1815)

Cart., dim. varie, quinterni e cc. sciolte

Note
Busta comprendente documentazione relativa all’appalto ed al funzionamento della ricevitoria comunale per quanto riguarda l’esazione delle tasse, il recupero delle imposte dai contribuenti morosi, la compilazione e la consegna dei registri di riscossione dei tributi. Contiene il quinternetto della tassa personale per il 1814 (cfr. registro n. 72). Tra il 1802 ed il 1814 le imposte dirette riscosse dalla ricevitoria ed incamerate dallo stato erano di tre generi: l’imposta fondiaria (sul censo o sull’estimo), l’imposta personale (capitazione o testatico) che interessava la popolazione adulta maschile compresa nella fascia d’età tra i 14 ed i 60 anni, la tassa sull’esercizio del commercio, delle arti e delle professioni liberali, detta mercimoniale (cfr. busta 13 e 13 bis). A queste si aggiungeva un prelievo del 12% sul reddito di coloro che erano esentati dal servizio militare.
Segnature precedenti: Filza Q

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7b. Livelli comunali e finanze (1798-1814)

Cart., dim. varie, quinterni e cc. sciolte

Note
Busta comprendente documentazione relativa ai livelli e agli affitti di competenza dell’amministrazione comunale di Vignola, agli immobili, attività e passività del comune di Marano, ai livelli, attività e passività del comune di Savignano ed agli interessi dell’Intendenza di Finanza di Modena nel territorio vignolese.
Segnature precedenti: Filza R, Filza X


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