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Archivio Storico Comunale


Anagrafe civile Registri degli atti di nascita

Note Metodologiche
I registri relativi alle nascite appartenenti all’anagrafe civile vignolese del periodo austroestense coprono un arco temporale che va dal 1817 al 1859, con una grossa lacuna tra il 1835 ed il 1851. Di fatto le prime annate (dal 1817 al 1834, mancante il 1826) non consistono in veri e propri registri degli atti di nascita, ma comprendono meri elenchi dei nati, solitamente enumerati per trimestre e parrocchie. Queste ultime corrispondono alle frazioni facenti parte del comune di Vignola. È solamente a partire dal 1852 che si hanno le trascrizioni complete degli atti di nascita. Nella redazione degli indici ricavati da tutti questi registri si è osservata fedelmente la trascrizione letterale di nomi (Barbera, Catterina, Metilde, etc.) e cognomi (Ferari, Lupi, etc.); l’unica eccezione è rappresentata dalla lettera “j”, che è stata sempre sostituita con la “i”, tranne che per il cognome Mislej, quando utilizzata, poiché si è mantenuta nella odierna grafia del cognome. Pertanto, nell’intraprendere qualsiasi tipo di ricerca si consiglia di controllare eventuali varianti dei cognomi, come, ad esempio, Costanzini o Stanzini, Occhi o Oca o Occa, Poggioli o Puggioli o Pigioli, Roselli o Rosselli o Raselli, Verni o Vernia o Vergni, e così via. Va inoltre sottolineato che certi cognomi si trovano scritti indifferentemente come Caselgrandi o Casalgrandi, Garofoli o Garofali, Mongiorgi o Monzorzi, Montalegni o Montalogni, Selmi o Solmi, Soli o Sola, Trevisi o Trevigi, Turlai o Torlai, etc. Quando si è ritenuto necessario, in nota sono stati fatti gli opportuni rimandi. Infine, va ricordato che cognomi come Santa Casa, Santa Unione, Grandi e Venturelli, prima di consolidarsi e designare definitivamente un ceppo familiare, sono spesso usati in maniera intercambiabile alla stregua di sinonimi. Di norma quando il nome della madre è stato trovato scritto erroneamente al maschile, ma dal riscontro con altri registri o annate si è verificato trattarsi di mera svista, è stato corretto automaticamente senza appesantire il testo con ulteriori note . Qualora invece sia risultato palese trattarsi di un errore, si è segnalata l’inesattezza con un [sic] a fianco e, quando possibile, sono stati indicati in nota il nome e cognome della madre ricavati dal confronto con gli altri registri . Nella redazione degli indici delle annate 1852-1859, inoltre, sono state riportate in nota le annotazioni presenti a margine dei registri relative al matrimonio e decesso dei neonati, fatte dai diversi ufficiali di Stato Civile in esecuzione del Regio Decreto 15 nov. 1865, art. 54.

Es. a. 1830 n. 318: “Bellucci Giovanni” nel registro è stato automaticamente corretto in “Giovanna” in questi indici, senza fare alcun rimando in nota, in quanto da una verifica sulle altre annate è parso evidente che si tratta di una svista (cfr. a. 1817 n. 4, a. 1818 n. 16, a. 1819 n. 23, a. 1821 n. 91, a. 1822 n. 162, a. 1824 n. 40, a. 1827 n. 175, a. 1829 n. 88); a. 1834 n. 34: parimenti “Montalogni Fortunato” è stato corretto in “Fortunata” (cfr. a. 1818 n. 151, 1820 n. 24, a. 1821 n. 132, a. 1823 n. 28, a. 1824 n. 151, a. 1825 n. 388, a. 1827 n. 268, a. 1830 n. 194: Montalogni o Montalegni Fortunata). Es. a. 1832 n. 152: “Favali Ercole [sic]”; a. 1833 n. 98: “Braglia Giovanni [sic]”, in nota: Ma Braglia Giulia (cfr. a. 1832 n. 250).